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lunedì 7 novembre 2011

Meta-Recensione - Uncharted 3: Drake's Deception (93/100)



Avrà fatto bene la Naughty Dog ad abbandonare completamente la fortunata serie di Jak & Daxter per dedicarsi anima e corpo alle gesta di Nathan Drake. A giudicare dai risultati, pare proprio di sì.

La saga ha avuto al lancio della Playstation 3, epoca in cui Uncharted veniva sommariamente quanto erroneamente bollato come l'emulo maschio di Lara Croft e di conseguenza un clone di Indiana Jones. Gli aspetti che subito balzavano agli occhi erano la strepitosa cura nella grafica, davvero di nuova generazione, e la spiccata cinematograficità delle sequenze.



Nel 2009 arrivò un sequel, il quale fece incetta di ogni premio, imponendosi quasi all'unanimità come "gioco dell'anno", facilitato dalla crisi economica mondiale che spinse molte produzioni AAA al 2010, ma la qualità c'era indiscutibilmente, mentre forse mancava la perfezione.

Con questo Drake's Deception, i Naughty Dog rincorrono il capolavoro assoluto che stando alle votazioni espresse dalla critica non è stato raggiunto secondo tutti, ma sfiorato di sicuro.E' opinione comune che il reparto tecnico sia semplicemente da urlo, tanto nel coding vero e proprio, con una fluidità onnipresente ed un dettaglio elevatissimo delle scene, quanto nella competenza adoperata per la preparazione delle animazioni e delle varie texture, con finezze rese benissimo come il vento che muove i capelli. Probabilmente il top raggiunto finora dalla PS3.



IGN si esalta come non mai, non riuscendo a trovare nemmeno un misero appunto da muovere al gioco e sbilanciandosi con un clamoroso perfect score (100/100), opinione fra l'altro condivisa da molte altre testate. Il britannico 1UP non è da meno e giustifica la massima votazione con la constatazione che Uncharted 3, pur non reinventando affatto il gameplay conosciuto in passato, offre un'azione strepitosa condita da passaggi memorabili, col non indifferente vantaggio di essere rigiocabile e munito di un multiplayer decisamente riuscito.

La poca innovazione rispetto al passato pesa un po' di più ad Eurogamer, che evidentemente si aspettava un salto di livello a tutto tondo: secondo il suo staff, l'ultima avventura di Drake è quanto di più simile si possa essere ad un film di elevata qualità, peccato che qui si tratti di un videogame che soffre la rigidità dello svolgimento (80/100). L'unica insufficienza giunge dall'assai meno celebre A.V Club, che si occupa di multimedialità in generale, secondo il quale il multiplayer è inutile e non basta a compensare la brutta performance di una giocabilità troppo ostica, senza contare che, sempre secondo il sito, alla fine del gioco ci si rende conto di non aver conosciuto un Drake migliore di quello di Uncharted 2.



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