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domenica 6 novembre 2011

Meta-recensione - Sonic Generations (75/100)



E' l'anno celebrativo per il porcospino blu della Sega che negli ultimi venti anni ha fatto furore nel mondo dei videogiochi. La trasversalità della sua presenza è proprio il leit-motiv di questo Sonic Generations, programmato dal leggendario Sonic Team e disponibile per tutti i formati che supportano l'alta risoluzione, PC compreso.




Iniziativa ruffiana, ma lodevole sia nell'ottica del tributo che nella maniera di approcciare l'obiettivo. I designer, infatti, hanno immaginato un pericolo spazio-temporale per il mondo che risucchierà Sonic in un viaggio nel passato remoto e prossimo alla ricerca della maniera per risistemare le cose. Sarà uno stratagemma perfetto per rimetterci a correre negli stage conosciuti nelle tre epoche contemplate dal gioco: Classic, Dreamcast e Modern. Ritroveremo i migliori livelli di ognuna, tutti da giocare in formula 2D o 3D e rivisitati in alta definizione come se fosse una collection enormemente ottimizzata.

Considerando la discontinuità qualitativa delle uscite di Sonic, questo titolo non poteva che circondarsi del consueto alone di mistero, ma possiamo dire che l'operazione celebrativa sia complessivamente riuscita.






Qualcuno si esalta: l'australiano PALGN si sbilancia e definisce questo prodotto come il miglior Sonic della storia intera, attribuendogli quasi la massima votazione (95/100); più prudente ma comunque molto positivo il responso del popolare IGN che elogia un'esperienza molto gradevole per quanto piuttosto poco longeva, confortata da una notevole quantità di elementi sbloccabili (85/100).

Non mancano le delusioni, persino tra i big del settore: il più severo è sicuramente EDGE che si pronuncia con una bocciatura sonora (50/100), precisando come Sonic Generations rappresenti l'esatto quadro della storia del porcospino, con tutti i successi e le delusioni che lo hanno caratterizzato che, purtroppo, non si mescolano a dovere; moderatamente soddisfatto è Game Informer che lamenta come alcuni stage risultino troppo forzati nell'adattamento al gameplay tridimensionale e viceversa, ma soprattutto si chiede come mai alla Sega si siano ostinatamente impegnati nella riproposizione di episodi poco felici.

Un po' tutti, invece, sono concordi nel ritenere soddisfacente la nuova estetica, segnalando, tuttavia, dei rallentamenti che ogni tanto fanno capolino, quasi un'eresia per chi ha nel cuore gli sfavillanti debutti sul Megadrive.




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